In un interessante articolo de Il Sole 24 ore (leggi ora) su parla dell'impatto del digitale nella relazione tra banca e cliente e vengono evidenziati una serie di effetti da non sottovalutare nell'utilizzo del digitale nelle banche per la concessione dei finanziamenti:
Il #rischio di perdita di contatto con la clientela, specialmente durante le fasi di #transizione quindi l'esigenza di una "prossimità a distanza" attraverso un modello di #business ibrido capace di contemperare forme di prossimità sia locale sia digitale.
La possibile restrizione del #mercato , con fasce di clientela maggiormente esposte all’esclusione. Sicuramente si è ormai diffusa la tendenza a recarsi poco in filiale, ma è altrettanto vero che la clientela non desidera essere lasciata in un “fai da te” sul canale digitale e chiede assistenza da parte degli operatori bancari in una forma di affiancamento da remoto, un "digitale assistito"
La contrazione della concorrenza del settore bancario. Immaginiamo come sarebbe se:
Si sviluppasse esclusivamente online la relazione tra banca e cliente. Ci sarebbe sicuramente la difficoltà di acquisire informazioni relative alle aziende necessarie per concedere crediti.
Tutte le banche operanti sul mercato, utilizzassero la stessa tecnologia. Si correrebbe il rischio ad avere, di fatto, un’ "unica banca" che tenderebbe a dare risposte univoche alle esigenze finanziarie dei richiedenti.
Più la tecnologia "invade" il settore bancario, più la relazione tra banca e cliente assume un peso maggiore. Da qui la necessità di introdurre all'interno di ogni azienda uno specialist, un #consulentefinanziario , che sia in grado di agevolare, all'interno di questo nuovo scenario, la relazione tra banca e cliente. Uno specilist che sia in grado di saper parlare la stessa lingua delle #banche e di far si che l' #imprenditore possa guardare la propria azienda con gli occhi della #banca
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